Tumori del colon e del retto: prevenzione, sintomi e terapia

Radio Roma Capitale - Live Social, Intervista al Prof. Massimo Mongardini

 

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(estratto dall'intervista)

Chi colpisce?

"La malattia ha un'incidenza terrificante, parliamo di tumori del colon del retto, con oltre 50.000 nuovi casi. E’ la seconda causa più importante dei tumori sia nell'uomo che nella donna; nell'uomo dopo il tumore della prostata, nella donna dopo quello della mammella. Quindi l'incidenza è rilevante anche come causa di mortalità ed è estremamente ragguardevole, la seconda causa dopo il tumore del polmone nell'uomo e la seconda causa dopo il tumore della mammella nella donna, sono tumori devastanti."

La prevenzione?

"la prevenzione è fondamentale perché prima si prendono migliore è la prognosi, pensiamo che il tumore del colon ci mette oltre 10 anni per diventare cattivo, quindi abbiamo un lasso ampio di tempo per prevenirlo. Ma quando diventa cattivo diventa veramente molto, molto, molto cattivo. La sopravvivenza a distanza di 5 anni sta migliorando grazie alla prevenzione e stiamo oltre il 60% nel cancro del colon e oltre il 63 e 64% nel cancro del retto, che è un pochino più insidioso."

Il concetto di tumore maligno e benigno, la differenza?

"Quasi tutti i tumori maligni del colon iniziano con tumori benigni: il ciclo adenoma -  carcinoma è un piccolo polipo che si sviluppa a livello del colon che se si è tolto in tempo, non dà nessun problema in assoluto, se gli lasciamo il tempo di crescere, si evolve, diventa una patologia sempre nociva, e inizia ad andare in metastasi. Quindi un tumore benigno è una piccola formazione che si può togliere, non dà più memoria di sé, quindi va controllata. Il tumore maligno diventa un disastro perché dà metastasi. Si propaga in tutti gli organi e poi diventa difficilmente recuperabile, se non con interventi estremamente devastanti; quindi prevenzione in assoluto."

Come si fa la prevenzione?

"Si fa una colonscopia quando si vede sangue, cioè il primo sintomo che deve allarmare tutti, è il sangue; la modifica del modo di andare di corpo, un paziente regolare che all'improvviso diventa un pochino più stitico è lì che si deve in assoluto accendere la lampadina e fare un consulto. Ricordiamo che esistono delle condizioni predisponenti: l'età, tutte le persone oltre i cinquant'anni sono le più colpite; le abitudini di vita: il sovrappeso, l'obesità, l'attività fisica che uno tende a non fare e il fumo di sigaretta; alcune patologie infiammatorie: morbo di crohn, condizioni di familiarità perché esiste una disposizione genetica e quando c'è una familiarità elevata molto spesso sono soggetti anche più giovani."