Ricostruzione parete addominale

Indice


Definizione

La parete addominale non si limita alla pelle dell’addome che si trova inferiormente alla gabbia toracica ma è costituita da una serie di strutture di rivestimento che contengono e proteggono gli organi ed i visceri endo-addominali. L’anatomia della parete addominale individua, dall’interno verso l’esterno il peritoneo, un vero e proprio sacco che contiene l’intestino ed i principali visceri, i muscoli, il grasso e la cute. Le lesioni traumatiche o degenerative o post-chirurgiche (laparocele) devono di necessità essere trattate e riparate per evitare malposizionamenti o ernie dei visceri addominali con tutte le possibili conseguenze.

Terapia Chirurgica

Scopo dell’intervento chirurgico è quello di riparare la breccia o il cedimento dei muscoli interessati ricostruendo puntualmente i vari strati della parete addominale.

Nel caso di erniazione di visceri, in particolare di porzioni intestinali più o meno lunghe, è indispensabile riposizionare l’erniato all’interno della cavità addominale esaminando con attenzione che non si siano verificate lesioni o torsioni che possono alterare il trofismo (la vitalità) intestinale.

Si inizia l’intervento eseguendo una incisione della parete addominale (l’intervento, tranne che per piccole ernie, si esegue rigorosamente in anestesia generale), riconoscendo le strutture erniate e riposizionandole in addome, preparando i muscoli e le strutture aponeurotiche per provare a ricucirle direttamente. Nell’ipotesi di una impossibilità per eccessiva retrazione dei capi muscolari utilizzeremo del materiale sintetico o biologico (protesi) che, cucite ai muscoli, permettono di ricostruire una continuità di parete idonea a sopportare la pressione dei visceri addominali e di eseguire sforzi fisici.

Per eseguire questi interventi normalmente noi ci avvaliamo della strumentazione chirurgica più evoluta e del materiale protesico di ultima generazione che selezioneremo in base al quadro clinico che abbiamo in esame (in caso di infezioni o peritoniti consensuali è obbligatorio cercare di evitare le protesi sintetiche preferendo o la riparazione diretta o le protesi biologiche): spesso eseguiamo l’intervento con le più moderne tecniche laparoscopiche, ovvero inserendo con piccoli forellini (attraverso microincisioni di 5-10 mm) in addome una telecamera ad altissima definizione e gli strumenti chirurgici, altre volte utilizziamo le tecniche robotiche (Da Vinci) con la possibilità di una precisione dei movimenti robot-assistiti e della visualizzazione del campo in 3D, quando è necessario ricorriamo alla chirurgia tradizionale open.

È sempre il chirurgo che, in base alla sua esperienza deve decidere la tecnica e la relativa strumentazione per risolvere brillantemente le problematiche in esame.