Malattia di Paget

Cos'è la malattia di Paget?

La malattia di Paget è una rara neoplasia intraepiteliale descritta per la prima volta da Sir James Paget nel 1874 come “ulcerazione del capezzolo associata a una massa di carcinoma mammario sottostante”. Si manifesta nel capezzolo (mammaria: MPD) o nelle regioni inguinali, genitali, perianali e ascellari (extra-mammarie: EMPD). Colpisce prevalentemente le donne caucasiche di età superiore a 50 anni.

Qual è l'origine della malattia di Paget?

L'origine della neoplasia non è ancora del tutto chiara. Si ipotizza che la EMPD abbia un'origine intraepidermica da strutture annessiali (ghiandole apocrine [1] o cellule staminali multipotenti dello strato basale epidermico [2]). 

D’altra parte, si ritiene che la MPD abbia origine da un tumore intraduttale che si è diffuso mediante migrazione verso l'alto al capezzolo [3].

Quali sono i sintomi della malattia di Paget?

Clinicamente, la malattia si presenta come lesione piana, rossastra simil velluto, talvolta grigio perla e rilevata con erosione e ulcerazione. In alcuni casi si riscontrano prurito e dolore. Nelle fasi iniziali i sintomi sono spesso blandi, pertanto la condizione può essere erroneamente diagnosticata e quindi confusa con eczema o dermatite, determinando ritardo nella diagnosi.

Come riconoscere la malattia di Paget?

La diagnosi è confermata dalla biopsia che presenta: epidermide ispessita, papillomatosi, ipertrofia delle creste interpapillari, ipercheratosi o paracheratosi in superficie e le caratteristiche cellule di Paget (citoplasma chiaro e abbondante, positivo alla colorazione acido-Schiff (PAS) e resistente alla diastasi, il che indica la presenza di polisaccaridi neutri e supporta l'origine ghiandolare delle cellule). Risulta inoltre positiva alla colorazione con anticorpi contro l'antigene carcino-embrionario (CEA), la citocheratina a basso peso molecolare (Cam 5.2) e la citocheratina 7 (CK7), in quanto marker dell'epitelio ghiandolare [4].

Qual è la terapia della malattia di Paget?

MPD: L'80-98% dei casi è associato a carcinoma duttale, pertanto si esegue la resezione della lesione con margini liberi. La prognosi è buona, con basso tasso di recidiva [4].

EMPD: Resezione chirurgica con controllo dei margini liberi ed eventuale chemioterapia (se tumore istologicamente rilevato); talvolta, infatti, può esistere un carcinoma al di sotto della lesione. La prognosi non è soddisfacente e c'è un alto tasso di recidiva [4].

Riferimenti:

  1. Regauer S. Extramammary Paget’s disease-a proliferation of adnexal origin? Histopathology. 2006;48:723–9. [PubMed] [Google Scholar]
  2. Breslin TM, Xu F. Paget’s disease. In: Singletary SE, Robb GL, Hortobagyi GN, editors. Advanced Therapy of Breast Disease. 2nd ed. London: BC Decker Inc; 2004. pp. 694–9. [Google Scholar]
  3. Kawase K, Dimaio DJ, Tucker SL, Buchholz TA, Ross MI, Feig BW, et al. Paget’s disease of the breast: there is a role for breast-conserving therapy. Ann Surg Oncol. 2005;12:391–7. [PubMed] [Google Scholar]
  4. Tanaka VDA, Sanches JA, Torezan L, Niwa AB, Neto CF. Mammary and extramammary Paget's disease: a study of 14 cases and the associated therapeutic difficulties. Clinics. 2009;64:599–606. - PMC – PubMed

Autore: Dr. Federico Maria Mongardini – Medico Chirurgo  - Curriculum Vitae