Corpi estranei nel retto

Definizione | Causa | Sintomi | Diagnosi | Terapia | Rischio, Rapporti sessuali

Definizione

Un corpo estraneo può arrivare nel retto se ingerito (accidentalmente o volontariamente), se fistolizzato o migrato da altri organi o se introdotto direttamente per via transanale. Il corpo estraneo deglutito (stuzzicadenti, osso di pollo, spina di pesce, protesi dentale, strumento odontoiatrico) o qualunque altro oggetto anche migrato (calcoli biliari, fecaloma), può localizzarsi a livello della giunzione anorettale ed in quella sede può non riuscire a progredire “incastrandosi”; anche i calcoli urinari, i pessari vaginali, i tamponi chirurgici o alcuni strumenti possono erodere le pareti dell’intestino e farsi strada nel retto. Corpi estranei “particolari”, collegati alle attività sessuali (sex toys di ogni genere o forma), possono essere introdotti intenzionalmente nel retto, per rimanervi incastrati. Alcuni oggetti rimangono adesi alla parete rettale e altri rimangono intrappolati proprio sopra lo sfintere anale.

Causa

Il corpo estraneo nel retto può arrivare in tale sede per ingestione accidentale, ad esempio una spina mangiando il pesce o un piccolo osso mangiando il pollo, o per deglutizione di una protesi odontoiatrica (dente singolo, ponte, capsula ecc.) oppure nei bambini piccoli (monete o parti di giochi), o in corso di manovre mediche (in particolare odontoiatriche con deglutizione accidentale di frese o piccoli strumenti utilizzati nel corso della prestazione medica). Il corpo estraneo nel retto può anche avvenire per ingestione volontaria (alcolisti, detenuti, psichiatrici: in ambiente di pronto soccorso è frequente il riscontro di ingestione di lamette o addirittura posate in plastica o metallo). Il corpo estraneo nel retto può anche essere introdotto intenzionalmente per via transanale (pratiche sessuali, esibizionismo, violenza sessuale, ecc.).

Sintomi

Il corpo estraneo nel retto può passare del tutto inosservato (come avviene nella maggioranza dei casi). Altre volte, invece, a far nascere il sospetto è la comparsa di un dolore importante ed improvviso durante la defecazione. Altre manifestazioni con sintomi collegati dipendono dalle dimensioni e dalla forma del corpo estraneo, dalla durata della sua permanenza nel retto o dalla presenza di un’infezione o di una perforazione.

Diagnosi

La diagnosi di corpo estraneo nel retto spesso è caratterizzata da dolore importante ed improvviso durante la defecazione, talvolta accompagnato a sanguinamento: questo evento, raccontato dal paziente - spesso estremamente spaventato per la rilevanza sintomatologica, deve far nascere il sospetto di un corpo estraneo penetrante, che solitamente si localizza a livello della giunzione anorettale. L’esplorazione rettale consente, in molti casi, di perfezionare la diagnosi e, in alcuni casi, l’estrazione manuale. In altri casi è indispensabile il ricorso ad una indagine mirata, endoscopica o radiografica. Teniamo anche presente che un corpo estraneo può anche localizzarsi nella parte del retto medio dove si può bloccare in corrispondenza dell’angolazione anteriore del retto stesso; in questa sede difficilmente può essere apprezzato all’esplorazione digitale: in questo caso è necessario l’esame radiografico dell'addome e del torace per escludere una possibile perforazione rettale intraperitoneale.

Terapia

Il corpo estraneo nel retto può essere asportato in base alle dimensioni ed alla sua localizzazione: se l'oggetto può essere palpato, si effettua un’anestesia locale (lidocaina, bupivacaina o simili), se piccolo anche ambulatorialmente, se di dimensioni maggiori di necessità in sala operatoria: l’ano può essere dilatato con un divaricatore rettale e il corpo estraneo afferrato, angolato anteriormente e rimosso. Se l’oggetto non si palpa, il paziente deve essere ospedalizzato. Generalmente la peristalsi può far progredire il corpo estraneo nella parte media del retto, dopo di che, se si arresta e non progredisce spontaneamente, si può tentare con l’asportazione manuale. Nel caso non si riesca con l’uso di un proctoscopio o di un sigmoidoscopio (attenzione, talvolta l’endoscopio spinge il corpo estraneo in una posizione più prossimale) può essere necessaria un’anestesia regionale o generale e una laparotomia con la spremitura del corpo estraneo verso l’ano o il taglio del colon (colotomia) e la successiva estrazione del corpo estraneo stesso. Dopo tutte le manovre eseguite è sempre utile eseguire una colponscopia di controllo per escludere un significativo trauma rettale o una perforazione.

Rischio

Un corpo estraneo nel retto può causare una perforazione intestinale con successiva perforazione e peritonite. Deve essere sempre rimosso, anche se con un intervento chirurgico che, a volte, può essere complesso.


Autore: Prof. Massimo MONGARDINI